Uber alles.

Era il 1978 e mi apprestavo a sostenere l’esame di maturità; in particolare trattavasi della prova del tema scritto. La mia scelta fu parlare dell’Europa unita prossima ventura. Certo ero davvero giovane ed ingenuo, ma non mi sfuggiva l’intento truffaldino del incipiente costrutto europeo. Una costruzione che faceva seguito alla Ceca e al Mec, ma che le avrebbe tradite entrambe. Facile fu vaticinare il sopravvento delle nazioni più forti che sarebbe seguito alla costruzione dell’architettura europea. Apriti cielo. Il membro esterno della commissione giudicatrice mi accusò di essere retrogrado e non “vedere” il futuro. Già “vedere” il futuro. Beh, adesso abbiamo la risposta, e credo sia inequivocabile. E’ sotto gli occhi di tutti la spartizione del potere continentale fra Germania e Francia e la progressiva emarginazione dei paesi mediterranei. La rincorsa del Franco svalutato che arrancava dietro al Marco oggi si è conclusa. Conclusa come? Con un solo vincitore a dispetto della grandeur transalpina. La Germania ha finalmente ottenuto ciò che voleva dall’unificazione degli stati tedeschi di prussiana memoria; un’Europa di satelliti incardinati in una rete di sub-fornitori dell’industria tedesca che detiene il plusvalore dell’output finale. E magari con un occhio alla ridente (mica più tanto) terra degli Elvezi. Adesso abbiamo anche il Green new deal farlocco. Ben ha fatto la perfida Albione a sottrarsi alle spire della bestia constrictor alemanna. Geld uber alles.

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