Favela transformer.

Mentre nelle favelas, la ineludibile contiguità delle persone, rende sempre più chiaro che nelle megalopoli metastatizzate del mondo le pandemie troveranno tragica diffusione…si apre il problema di come delineare il futuro architettonico delle città. Svuotamento dei centri storici che mutano in giganteschi B&B, allontanamento degli abitanti che non possono più permettersi affitti proibitivi e soluzioni abitative massive nate nei gloriosi anni 60-70 che crollano miseramente. Alloggi popolari che ghettizzano e alienano, quartieri che si anonimizzano o decadono per l’abbandono degli abitanti sottoposti a crudeli logiche di mercato; necessità ambientali non procrastinabili, coniugabili con soluzioni avanzate non ad esclusivo appannaggio delle élite. Aneliamo a nuove città completamente ripensate e all’avvento di un nuovo Le Corbusier.

Un architetto transformer per dieci miliardi di persone di qui a poco.

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